Nastri kinesiologici: a cosa serve la taping terapia

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Nastri kinesiologici: a cosa serve la taping terapia

I nastri kinesiologici sono utilizzati per favorire l’attività neuromuscolare. Vediamo in cosa consiste la taping terapia, quando serve e come vanno applicati questi nastri.

Nastri kinesiologici cosa sono

I nastri kinesiologici o tape sono nastri elastici in cotone che hanno varie su articolazioni, ossa, legamenti e muscoli.. L’us di questi nastri rientra nell’ambito di una tecnica farmacologica chiamata appunto taping kinesiologico. Questa tecnica non invasiva ha scopo terapeutico e riabilitativo, ma può essere anche preventiva. Il taping è molto utilizzato in ambito sportivo: infatti siamo ormai abituati a vedere gli atleti professionisti indossare nastri di vario colore.

Tuttavia, il taping non trova applicazione solo nella medicina sportiva, ma anche in fisioterapia e ortopedia e a beneficiarne possono essere pazienti comuni, non solo sportivi di fama nazionale o internazionale.

Ma quando si usano i nastri kinesiologici e a chi rivolgersi per l’applicazione?

nastri kinesiologici A cosa servono

Usare nastri kinesiologici può sembrare una moda, ma non è così. Il nastro kinesiologico è una vera e propria fasciatura o bendaggio (questo significato di taping), che deve essere applicato da personale specializzato poichè agisce sul sistema neuromuscolare. La kinesiologia, per semplificare molto, è una scienza che valuta lo stato dell’individuo e il grado di salute fisica e anche mentale. Lo fa attraverso dei test su tono e funzionalità muscolari.

Nell’ambito di questa disciplina, il taping si utilizza per favorire la guarigione da infiammazioni e dolori; serve anche a rigenerare l’apparato muscolare a seguito di traumi o fratture. I nastri non agiscono direttamente sul dolore o sull’infiammazione. La loro applicazione è funzionale e stimola le cellule, creando spazio tra i tessuti.

Il taping favorisce la circolazione sanguigna e quindi la vascolarizzazione dei tessuti. Facilita il drenaggio dei liquidi, migliora la postura. Il nastro kinesiologico corregge, contiene o migliora i movimenti articolari, muscolari e dei legamenti affinchè questi si muovano senza causare dolore o ulteriori fastidi.

Spesso si usa per comprimere alcune zone del corpo e limitarne i movimenti per non sentire dolore . Altre volte si ricorre al taping per favorire le attività propriocettive, ridurre il gonfiore, prevenire traumi. Il taping può essere usato anche per immobilizzare alcuni punti del corpo in presenza di fratture, ad esempio del piede (metatarso e falange).

Per quali patologie si usano

Il taping si utilizza nel trattamento di varie patologie tra cui:

  • emicranie e cefalee
  • cervicalgie
  • lombalgie
  • sublussazioni e lussazioni
  • tendiniti
  • artrosi
  • lesioni muscolari
  • distorsioni articolari
  • fascite plantare
  • alluce valgo
applicazione kinesio taping spalla braccio

Come e Dove avviene l’applicazione del nastro kinesiologico

Per applicare il nastro kinesiologico è necessario uno specialista e sulla base di una diagnosi ben precisa. I nastri applicano una trazione sui distretti corporei ai quali aderiscono. Perciò non si tratta di moda, ma bisogna farne un uso ben preciso.

I nastri kinesiologici si applicano su una base, non direttamente sulla pelle. Questa deve essere comunque pulita, rimuovendo grasso, polvere, sudore e perfettamente rasata. Il nastro non deve presentare grinze o pieghe, né deve essere troppo stretto. In caso di ferite, si applicherà sopra un cerotto a protezione di queste ultime.

A meno che il nastro non sia applicato per una prestazione sportiva, l’uso prolungato necessita di un controllo periodico. Normalmente si usa per 3-5 giorni. Per rimuovere il nastro sarà necessario evitare di levarlo i maniera troppo energica e causare lesioni alla pelle.

I nastri kinesiologici si applicano a:

  • piedi
  • ginocchia
  • spalle
  • cosce
  • dita della mano
  • polsi
  • torace
  • caviglie

Taping effetti collaterali

Il taping ha effetti collaterali dovuti all’applicazione prolungata. Tra questi troviamo:

  • irritazione cutanea (anche se i nastri in genere sono di cotone e senza lattice)
  • stasi venosa dovuta alla compressione esercitata
  • formicolio
  • prurito

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Alessandra De Marco

Webwriter, traduttrice, profuga della ricerca, appassionata di marketing. Ho lavorato nella comunicazione, nell'università, e nel customer service, vivendo a cavallo tra Italia e Inghilterra.